L’ARCHITETTURA VISIONARIA DI MARIA ALESSANDRA SEGANTINI VINCE L’ARCHITIZER VISION AWARDS 2025

07.11.2025

Ai Vision Awards di New York, lo studio italo-inglese C+S Architects si impone tra centinaia di candidati internazionali e vince il Best Concept con il progetto di micro-farming di Peccioli (Pisa), che propone un nuovo paradigma di vita rurale basato su agricoltura rigenerativa e social housing, reinterpretando in chiave contemporanea l'archetipo della cascina toscana. Il riconoscimento arriva subito dopo il premio londinese Innovation & Excellence Awards. Maria Alessandra: «Siamo onorati che il nostro lavoro di ricerca venga apprezzato, perché la ricerca sta alla base di tutti i nostri progetti. E ci spinge a continuare a lavorare per costruire un mondo più equo, fertile e condiviso»

Lo studio C+S Architects, guidato da Maria Alessandra Segantini con uffici a Londra e Treviso, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento internazionale "Best Architectural Concept of the Year" agli Architizer Vision Awards 2025 , con il progetto LAND-CR.AF.T.ED (Community Reinvent Affordable Food Through Ecologic Design) di Peccioli, in provincia di Pisa.

Giunto alla sua seconda edizione, il premio promosso da Architizer celebra il potere creativo del design – progetti concettuali, disegni, modelli, render e video – come strumenti capaci di raccontare e influenzare la visione contemporanea dell'architettura. Tra centinaia di candidature provenienti da tutto il mondo, solo sei progetti (uno per categoria) sono stati premiati come "Best of the Year", selezionati da una giuria internazionale composta, tra gli altri, da Daniel Libeskind, Steven Holl, Lyndon Neri e Sanjay Puri. I sei progetti verranno pubblicati sul numero di Novembre della prestigiosa rivista americana Metropolis.

Vincitore nella sezione "Architectural Concept of the Year", il progetto dell'archistar veneta Segantini, propone un nuovo paradigma rurale, fondendo agricoltura rigenerativa e edilizia sociale per contrastare lo spopolamento delle campagne italiane. Il progetto, che dovrebbe venir finanziato nei prossimi mesi da fondi pubblici e privati, immagina un microcosmo di case in terra cruda, pixel-farming, bacini irrigui e foreste rinaturalizzate, organizzati in un masterplan circolare dove ecologia e comunità convivono in equilibrio.

Il progetto peraltro è da mesi al centro dell'attenzione mediatica per addetti e lavori e non essendo stato raccontato anche su Rai Geo da Sveva Sagramola e riconosciuto per il suo valore di ricerca insieme al tema delle scuole all'Innovation & Excellence Awards consegnato all'archistar veneta a Londra lo scorso 26 agosto.

«Questo riconoscimento è una grande emozione e un incoraggiamento a continuare a credere in un'architettura che non si limiti a costruire edifici, ma che sia invece capace di costruire relazioni anche tra discipline diverse, in questo caso con l'agricoltura», afferma Maria Alessandra Segantini. «Land-CR.AF.T.ED nasce dal desiderio di riportare vita, dignità e futuro nelle aree rurali, trasformando l'abitare la terra e coltivarla in azioni collettive e rigenerative. Abbiamo immaginato un luogo dove le persone coltivano non solo il cibo, ma anche il senso di comunità e di appartenenza, in armonia con la natura. Dedichiamo questo premio a tutti coloro che credono che l'architettura possa essere uno strumento di giustizia sociale ed ecologica. Ringrazio la giuria e Architizer per aver dato valore al potere del racconto architettonico: dietro ogni progetto c'è un'idea di mondo, e il nostro vuole essere un mondo più equo, fertile e condiviso».

Le dodici unità abitative prefabbricate nell'area di Santo Stefano nel comune di Peccioli (provincia di Pisa, in Toscana) e a basso impatto ecologico (costruite in legno e terra cruda) reinterpretano le case coloniche toscane, qui realizzate con tecniche di stampa 3D. In un'area di 11,76 ettari con una capacità edificatoria di meno di 3.000 metri quadrati, le nuove residenze sociali sono state disegnate come una comunità di micro-fattorie che traducono il sistema dei casali storici toscani in forme e materiali contemporanei. Le dimensioni sono variabili da 80 ai 130 metri quadrati, ogni unità è caratterizzata da uno spazio di soggiorno/cucina e una, due o tre camere, secondo i canoni classici dell'edilizia sociale. Ogni unità è disegnata da un recinto in terra cruda che definisce anche un suolo coltivabile. Qui si innesta il concetto agricolo innovativo del "pixel-farming" dove è la varietà delle specie e la biodiversità a garantire un'alta produttività.

Il progetto nasce con l'obiettivo di ridare vita e dignità alle aree rurali, spesso marginalizzate dai processi di urbanizzazione e spopolamento. L'idea di Segantini è quella di trasformare l'abitare in un atto collettivo e rigenerativo, in cui le persone ritrovano un legame profondo con la terra e tra loro. Le abitazioni, prefabbricate come kit riciclabili, promuovono un approccio circolare. Il progetto mira inoltre a creare una comunità multietnica, capace di coltivare e condividere cibo di qualità e saperi provenienti da diverse culture, fondendo innovazione, inclusione e sostenibilità ambientale in un nuovo modello di abitare e produrre in armonia con la terra.

SCHEDA APPROFONDIMENTO: STORIA C+S Architects

Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini vivono e lavorano tra Treviso e Londra dove ha sede lo studio C+S ARCHITECTS da loro fondato a Venezia nel 1994. C+S Architects lavora da molti anni sui temi della rigenerazione urbana e del paesaggio, tra cui ricordiamo la rigenerazione sostenibile dei 325 ettari dell'isola di Sant'Erasmo a Venezia, la riconversione della Ex-Manifattura Tabacchi e del Fondaco dei Tedeschi solo per citare i più rinomati, tutti progetti che hanno ottenuto premi internazionali. Rispettivamente professore associato e ordinario di composizione architettonica e urbana, Cappai e Segantini hanno tenuto corsi come visiting professors e svolto attività di ricerca in varie università tra cui MIT, Cambridge Massachusetts, USA e Syracuse University, NYC, USA, Hasselt University e Cambridge University, UK. La loro ricerca sugli spazi pubblici della città diffusa che individua le scuole come cardini del progetto e la corrispondente ricaduta fisica con la realizzazione di scuole, esposta alla 15° Biennale di Architettura di Venezia, ha contribuito a riscrivere le Linee Guida del Ministero sulla progettazione delle scuole italiane. L'approccio progettuale dello studio rintraccia la tradizione costruttiva dei luoghi che deriva dal rispetto e utilizzo sostenibile delle risorse naturali che il progetto traduce in un nuovo equilibrio tra uomo e natura. Oltre al Premio Architetto dell'Anno del CNAPP e l'Albo d'Oro degli Architetti di San Marino, lo studio ha ottenuto premi, riconoscimenti e pubblicazioni internazionali ed ha presentato il proprio lavoro in una serie di istituzioni internazionali, tra cui il MoMA a New York, il RIBA a Londra, la Biennale di Architettura di Venezia, il Museo di Oslo, Il MIT di Cambridge e la Triennale di Milano.