Il 28 settembre del 1682 muore a Mirandola il matematico e religioso Giuseppe Maria Ficatelli
Nato a Casumaro l'11 marzo del 1611 da Giuseppe Ficatelli e da Bartolomea Laurenti fu battezzato con il nome di Lorenzo; trascorse l'infanzia e l'adolescenza tra la città natale e Ferrara dove frequentò i corsi del locale Studio e si addottorò nelle arti. Il 18 luglio del 1632 entrò a Cesena nell'Ordine dei frati minori cappuccini assumendo il nome "Giuseppe Maria"; terminato il periodo di noviziato, sempre a Cesena, fece la solenne professione di rito. Inizialmente i superiori lo destinarono all'ufficio di predicatore, al quale venne ben presto ad aggiungersi la responsabilità di guardiano. Tra il 1633 e il 1654 fu in vari conventi della diocesi bolognese dell'Ordine, tra i quali quelli di Cento, Casalmaggiore, Argenta, Comacchio e Santarcangelo. In quest'ultima località dal dicembre del 1653 sovrintese anche alla fabbrica del nuovo convento. Nel 1654 succedette al conterraneo Giuseppe Trevigiani nell'ufficio di fabbriciere, persona che sovrintende all'amministrazione degli edifici ecclesiastici, occupandosi non solo del restauro di conventi della provincia di Ferrara, come quello di Comacchio, ma anche della riedificazione della chiesa del convento d'Argenta, lesionata in modo irreparabile da un'inondazione del 1655, fornendone il disegno e l'assistenza, terminata nel 1660 venne consacrata due anni dopo dall'arcivescovo di Ravenna.
Tuttavia l'attività per la quale Giuseppe Maria Ficatelli fu più noto fu quella di scrittore di cose matematiche. Le sue opere, tutte pubblicate negli ultimi due decenni della sua vita, seguono due filoni tra loro complementari, uno di matematica teorica elementare e l'altro di matematica applicata, nella fattispecie di gnomonica. La prima a esser data alle stampe fu il Ristretto aritmetico, che vide la luce in Modena nel 1664. Il libro, che ebbe un immediato successo come manuale di base, consta di due parti: la prima introduce allo studio "della quantità razionale per tutte le regole mercantili", come recita il titolo, mentre la seconda affronta il campo degli irrazionali, nonché la "scienza maggiore del numero". Una terza parte, dedicata all'algebra, venne aggiunta a partire dalla seconda edizione, stampata a Venezia nel 1678 con un titolo, Trattato aritmetico, rimasto immutato nelle 23 edizioni susseguitesi fino al 1797. Al Ristretto va associato un Memoriale geometrico (Modena 1664), scritto come ulteriore parte del manuale di matematica elementare ma, per motivi contingenti, pubblicato separatamente. L'operetta, rara (ve ne è una copia nella Biblioteca Estense di Modena), è un breve compendio di geometria euclidea, che presenta come sapere complementare a quello aritmetico. Infine nel 1667 G. pubblicò a Forlì un trattato di gnomonica, Retta linea gnomonica, di cui fornì anche una seconda edizione, stampata a Modena nel 1675. La principale differenza tra le due edizioni è un'aggiunta che illustra le regole per l'esatta taratura della clessidra. Il trattatello divenne un'opera di riferimento, ed è citato in testi di gnomonica contemporanei e successivi.
Nel 1665 fu di nuovo chiamato come guardiano nel convento di Comacchio, restandovi fino a tutto il 1666. Trascorse gli ultimi anni nel convento di Mirandola, nel Modenese, dove morì il 28 settembre (secondo altre fonti il 20 novembre) del 1682.